Nel cuore della città nasce il fiume Gari. Le sue sorgenti sono le più grandi d’Europa. Situate alle pendici di Montecassino e della Rocca Janula, sono visibili alle spalle della Chiesa Madre e della centralissima Piazza Corte.
Dopo un breve tratto sotterraneo, il Gari riemerge all’interno della Villa Comunale di Cassino. Qui, dividendosi in due rami, si intreccia con i prati verdi e la ricca vegetazione del parco fino a creare un laghetto che ospita una fauna variegata. Il tratto del fiume all’interno del Comune di Cassino è costeggiato da un percorso pedonale e ciclabile che conduce fino al Campus universitario.
Nel suo cammino il Gari riceve le acque del fiume Rapido che, anche grazie all’afflusso di innumerevoli fonti di acque sorgive, ne incrementa la portata.
Dalla sua confluenza con il fiume Liri, nasce il Garigliano, fiume che segna il confine meridionale tra le regioni Lazio e Campania, passato alla storia come teatro di eventi bellici durante la Seconda guerra mondiale.
Nella località chiamata Monticello, nei pressi della stazione ferroviaria di Cassino, confluiscono le acque del fiume Rapido e migliaia di sorgenti che generano uno dei rami del fiume Gari. Si tratta delle Terme Varroniane, un’area sorgentizia classificata come la più grande d’Italia. La zona è ricca di vegetazione ed offre un paesaggio particolarmente suggestivo in ogni stagione.
Il parco prende il nome da una sontuosa villa latina appartenuta a Marco Terenzio Varrone. Una costruzione di cui si ha testimonianza negli scritti di Marco Tullio Cicerone e dello stesso Varrone.
In epoca romana erano già note le proprietà di queste acque, classificate come “bicarbonate medio-minerali fredde”, sono diuretiche ed indicate per varie patologie gastriche, renali ed epatiche. Per questo motivo, Varrone fece erigere una struttura termale sul suo podere, proprio dove nascevano le acque del Gari.